Una delle caratteristiche maggiormente ricercate per gli incarichi di prestigio è la capacità di prevedere il futuro. Non sorprende in quest’ottica l’assunzione di Brian David Johnson in Intel, o le consulenze di Jim Carroll per Motorola ed altri brand tecnologici. Entrambi sono considerabili degli studiosi del futuro, e combinano la letteratura sci-fi alla ricerca tecnologica in modo da capire quelli che saranno i prossimi trend e iniziare a prepararne il terreno.
La capacità di prevedere il futuro e di prevederne i trend è la caratteristica dei grandi, soprattutto di coloro che si occupano del settore tecnologico. Un chiaro esempio di questa affermazione è un’intervista di Nikola Tesla condotta da John B. Kennedy il 30 gennaio 1926, da cui ne prendiamo un estratto.
“Quando il wireless sarà perfettamente applicato, il mondo intero sarà convertito in un unico cervello, cosa che già è, e tutte le cose saranno particelle di un complesso unico e reale. Saremo in grado di comunicare l’un l’altro in maniera istantanea, a prescindere dalla distanza. Inoltre, attraverso la televisione e i telefoni potremo vedere e sentire l’un l’altro come se fossimo faccia a faccia, anche se ci saranno fra gli interlocutori distanze di migliaia di miglia; e gli strumenti attraverso i quali saremo in grado di fare ciò saranno incredibilmente semplici rispetto ai nostri telefoni attuali. Un uomo sarà in grado di trasportarne uno nel taschino del panciotto”.
L’unica previsione errata è probabilmente il taschino del panciotto, tipo di abbigliamento che ormai abbiamo abbandonato da anni. Per il resto, Tesla aveva previsto quello che sarebbe stato il telefono cellulare e lo smartphone quasi 100 anni fa, con affermazioni che nel mondo di allora potevano sembrare i vaneggiamenti di un folle.
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