Così Google cambierà le ricerche online


Neil’ immaginario comune, l’idea di ricerca online è ancora legata a una barra vuota nella quale inserire delle parole chiave. Ma ora Google vuole cambiare le regole del gioco, sviluppando un nuovo tipo di ricerca che avvenga ancora prima che l’utente sappia di averne bisogno.

 

Come? Ovviamente con Google Now, l’assistente personale su smartphone che già da qualche anno organizza in maniera la vita intelligente degli utenti, fornendo notifiche e informazioni in maniera contestuale, a seconda dell’orario, delle abitudini e del luogo in cui ci si trova. La naturale evoluzione del servizio è ‘Now on tap’, presentata all’ultima conferenza I/O, che consente al maggiordomo digitale di Mountain View di entrare in maniera capillare all’interno delle app, fornendo risposte precise e rilevanti ancora prima che ci venga in mente di cercarle.

 

“Voglio che lo smartphone sia davvero intelligente – ha spiegato al sito re/code la direttrice di Google Now, Aparna Chennapragada -, e che faccia il grosso del lavoro: se sei dentro un centro commerciale, non dovrebbe esserci bisogno di interagire manualmente col dispositivo. Perché mai dovrei attraversare una decina di schermate per raggiungere le informazioni di cui ho bisogno?”

 

“Now on tap” funziona anche come una versione intelligente degli store dai quali compriamo e scarichiamo app, ed è in grado di segnalare le app giuste al momento giuste, sempre a seconda del contesto in cui ci si trova. Una funzione messa in campo anche da Apple, che all’ultima WWDC ha mostrato le potenzialità della modalità proattiva di Siri in iOS9, in grado di scavare all’interno delle app, installate e non, portando l’utente direttamente nella schermata di cui ha bisogno.

 

Ma se lo scontro sulla ricerca intelligente è appena cominciato, tra i due contendenti è Google ad avere il vantaggio più grande: quello di una quantità pressoché infinita di dati sui propri utenti ed una forte esperienza in materia di “machine learning”, ovvero intelligenze artificiali in grado di analizzare dati e immagini a più livelli, migliorando sempre di più col passare del tempo.

 

fonte www.lastampa.it